ANNO XII - &MAGAZINE - 

L'adozione delle criptovalute in India

L'India domina l'adozione delle criptovalute per il secondo anno consecutivo, mentre l'Asia centrale e meridionale emerge come hub globale.

Per il secondo anno consecutivo, l'India si è confermata leader mondiale nell'adozione delle criptovalute, secondo il recente rapporto di Chainalysis, un'azienda leader nell'analisi blockchain. Nonostante le politiche fiscali severe e le regolamentazioni restrittive, l'India ha mantenuto la sua posizione di punta nel settore, dimostrando una resilienza notevole tra i suoi utenti di criptovalute. Il Paese continua a crescere grazie all'interesse per le tecnologie finanziarie innovative e al forte adattamento della popolazione all'economia digitale.

La top 20: l'Asia centrale e meridionale in primo piano.

Il rapporto di Chainalysis, che valuta l'adozione delle criptovalute in 151 paesi attraverso quattro categorie chiave, ha rivelato che sette dei primi venti paesi nella classifica mondiale si trovano in Asia centrale e meridionale. Oltre all'India, Paesi come Indonesia, Vietnam e Filippine hanno registrato un aumento significativo nell'adozione di criptovalute, spinti da una crescente digitalizzazione e dall'uso di tecnologie blockchain nei servizi finanziari decentralizzati (DeFi). Questa regione sta diventando rapidamente un polo cruciale per le valute digitali, grazie anche all'alta percentuale di popolazione giovane e connessa, che ha adottato le criptovalute per risolvere problemi economici tradizionali, come l'accesso limitato ai servizi bancari.

Il contesto normativo in India

Nonostante il suo primato, l'India ha affrontato una regolamentazione stringente sin dal 2018, quando il governo ha iniziato a introdurre una serie di norme volte a limitare l'uso delle criptovalute, culminando con il blocco di operatori offshore non conformi nel dicembre 2023. Le elevate imposte sulle transazioni crittografiche e le rigide leggi antiriciclaggio hanno reso il trading più complicato per gli investitori, ma non hanno impedito al settore di prosperare. La finanza decentralizzata e i mercati di scambio centralizzati hanno consentito ai cittadini di continuare a partecipare al mercato crittografico, trovando modi legali per superare le restrizioni imposte​.

Le ragioni della leadership indiana

L'adozione diffusa delle criptovalute in India può essere attribuita a diversi fattori chiave. In particolare, la crescente domanda di servizi finanziari digitali ha reso le criptovalute una soluzione attraente per una popolazione con un accesso limitato ai servizi bancari tradizionali. Inoltre, la rapida diffusione degli smartphone e dell'accesso a internet ha facilitato l'uso delle criptovalute anche nelle aree rurali. Eric Jardine, capo della ricerca di Chainalysis, ha sottolineato che molti nuovi investitori indiani hanno partecipato al mercato utilizzando piattaforme che non erano vietate, dimostrando una forte resilienza nonostante le restrizioni governative.

L'ascesa dell'Asia centrale e meridionale

Il successo dell'India riflette un trend più ampio in tutta l'Asia centrale e meridionale. Paesi come Vietnam e Filippinehanno visto un'enorme crescita nel settore DeFi, con un numero crescente di utenti che si affidano a piattaforme decentralizzate per accedere a prestiti, investimenti e transazioni. In Vietnam, la tecnologia blockchain è stata ampiamente adottata grazie a investimenti esteri e a una popolazione giovane e appassionata di tecnologia, mentre nelle Filippine, le criptovalute sono diventate uno strumento essenziale per le rimesse internazionali, particolarmente tra i lavoratori emigrati​.

Un futuro promettente per l'Asia

Nonostante le sfide regolamentari, l'adozione delle criptovalute nella regione sembra destinata a crescere ulteriormente. Paesi come l'India continuano a sviluppare infrastrutture digitali solide, e l'interesse per le tecnologie finanziarie innovative è in costante aumento. Tuttavia, il futuro del settore dipenderà anche dalla capacità dei governi locali di creare un quadro normativo che equilibri l'innovazione tecnologica con la protezione degli investitori e la lotta alle frodi.

Conclusioni

L'India rimane saldamente in testa nell'adozione delle criptovalute, dimostrando che, nonostante le rigide normative, il mercato crittografico può prosperare in un contesto di forte domanda e innovazione tecnologica. Con sette paesi asiatici nella top 20 mondiale, l'Asia centrale e meridionale si conferma una regione chiave per il futuro delle criptovalute, con opportunità di crescita e sviluppo in rapida espansione.


La Cina introduce un piano di sostegno per il settore immobiliare: un intervento risolutivo?

La Cina ha recentemente varato un piano ambizioso per contrastare la crisi del settore immobiliare, un pilastro dell'economia nazionale che negli ultimi anni ha subito un crollo significativo. Tra le misure principali, il governo ha previsto che le autorità locali possano acquistare le abitazioni invendute e completare i progetti edilizi sospesi, allo scopo di rilanciare un mercato immobiliare afflitto da un eccesso di offerta e una diminuzione della domanda.

Le nuove misure di Pechino

Le nuove politiche annunciate prevedono che le autorità locali possano acquisire immobili invenduti per destinarli ad alloggi a prezzi accessibili. In aggiunta, il governo ha abbassato i requisiti per i mutui immobiliari, riducendo il contributo minimo per l’acquisto della prima casa al 15% e per la seconda casa al 25%, al fine di stimolare la domanda.

Il governo centrale spera che queste misure possano contenere la crisi immobiliare, ma gli analisti restano scettici sulla loro efficacia a lungo termine. Secondo esperti del settore, queste misure potranno alleviare temporaneamente i problemi di liquidità degli sviluppatori, ma non risolveranno le questioni strutturali che affliggono il mercato.

La sfida delle amministrazioni locali

Uno degli ostacoli principali all'implementazione di questo piano è rappresentato dalle difficoltà economiche che molte città stanno affrontando. Molti governi locali, gravati da debiti elevati e con entrate fiscali ridotte, sono riluttanti ad acquistare case invendute, soprattutto a causa delle previsioni di ulteriori cali dei prezzi. Le stime indicano che i prezzi potrebbero scendere di un ulteriore 30% nelle principali città prima di stabilizzarsi​. Di conseguenza, solo il 29% delle città ha effettivamente aderito al piano, nonostante le pressioni di Pechino​. Inoltre, le rendite immobiliari sono generalmente basse: nelle città di prima fascia, il rendimento medio degli affitti è stato solo dell'1,4% nel 2023, rendendo l'acquisto di immobili un investimento poco attraente per le autorità locali​.

Sostegno alla liquidità degli sviluppatori

Per affrontare le difficoltà finanziarie degli sviluppatori immobiliari, il governo ha introdotto un piano di estensione dei prestiti per 12 mesi, mirato a migliorare la liquidità e facilitare il completamento dei progetti in stallo. Questa misura si rivolge principalmente agli sviluppatori privati di qualità superiore, i quali potranno accedere più facilmente ai mercati obbligazionari interni e ai finanziamenti per la costruzione​. Tuttavia, nonostante questi interventi, circa 50 sviluppatori cinesi hanno già fatto default su oltre 100 miliardi di dollari di obbligazioni offshore, e le prospettive di recupero per molti di loro restano limitate. La mancanza di fiducia dei consumatori e la domanda debole continuano a rappresentare un grande ostacolo per la ripresa del settore.

Conclusioni

Il piano di Pechino per salvare il settore immobiliare rappresenta un tentativo significativo di affrontare una crisi profonda e complessa. Tuttavia, l'attuazione del piano è stata lenta, e molte delle misure annunciate rischiano di non essere sufficienti a risolvere le problematiche strutturali. Il successo di questo intervento dipenderà dalla capacità del governo di incentivare una ripresa della domanda immobiliare e di risolvere le difficoltà finanziarie degli sviluppatori. La crisi immobiliare cinese sembra destinata a proseguire nel medio termine, e solo un'azione più incisiva potrà riportare stabilità al settore​.


Hub management: la truffa immobiliare da 13 milioni di euro.

La vicenda Hub Management, che vede coinvolte centinaia di investitori in tutta Italia, ha aspetti e contorni che hanno dell’incredibile: un’operazione truffaldina per milioni di euro, che ha portato sul lastrico numerosissime persone, ma che, allo stesso tempo,  è praticamente passata quasi inosservata alla ribalta nazionale, nonostante i numeri impressionanti.

Questi in pratica i fatti: la società Hub srl negli anni ha raccolto milioni di euro fra risparmiatori per investire nel ‘mattone’ promettendo guadagni facili ed elevati in realtà mai ottenuti.

Soldi mai restituiti fino a trovarsi, come accertato in sede fallimentare, con un passivo superiore ai 13 milioni di euro e un attivo di poche migliaia di euro che invece avrebbe dovuto contare sugli immobili in possesso della società.

Con uno degli investitori coinvolti abbiamo provato a fare luce sull’intricata vicenda.

Come è venuto a conoscenza dell’offerta della Società Hub?

Tramite Facebook e poi ho visionato il loro sito web.

Ricorda che tipo di investimento proponevano e perché ha deciso di partecipare?

Venivano proposti investimenti immobiliari, principalmente su immobili della città di Milano. Ho deciso di partecipare perchè i rendimenti erano veramente interessanti e perchè ho avuto feedback positivi da altre persone che avevano già investito i propri risparmi.

Può dirmi l’entità economica del suo investimento e che tipo di guadagno Le avevano prospettato?

Ho investito 20.000 euro tramite associazione in partecipazione con apporto di capitali. Il rendimento era di oltre il 10% in circa 8-10 mesi di operazione.

Il contratto di investimento è stato sottoscritto direttamente con un collaboratore della Società oppure tramite scambio di e-mail?

Il contratto è stato sottoscritto direttamente con la società HUB e firmato appunto dal suo amministratore unico, Maurizio Fumagalli.

Ha partecipato a qualche evento organizzato dalla Società e se la risposta è si, dove si è tenuto, quando e se ricorda chi vi ha partecipato tra i relatori?

Sì ho partecipato all'HUB summit del gennaio 2019 a Milano, in un hotel prestigioso del centro di Milano - Westin Palace (a pochi passi dalla stazione centrale). Tra i relatori vi erano: Ciro Rizzotto, Alessandro James Vescovi, Andrea Beretta.

Abbiamo letto la sua recensione in cui li ha definiti truffatori, quando si è reso conto che si trattava di una truffa?

Mi sono reso conto che si trattava di una truffa a partire dalla seconda metà del 2020, quando sono venuto a sapere che anche altre operazioni erano rimaste al palo, cioè gli investitori non avevano visto ricevere indietro i capitali delle operazioni. Per il sottoscritto il ritardo nella restituzione ammontava ormai a oltre 10 mesi.

Conosce altre persone che, come lei, si sono affidate a questa società?

Conosco almeno altre 100 persone nella mia identica situazione 

Ha provato a recuperare i suoi soldi e in che modo?

Sì tramite un avvocato specializzato in questo tipo di truffe. Abbiamo fatto denuncia querela a livello penale e inoltre abbiamo fatto richiesta di fallimento al Tribunale, dove siamo stati ammessi al passivo.

A cura di Simona Tenentini


LA RIVOLUZIONE DELLA TOKENIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI. TRA RISCHI E VANTAGGI.

La tokenizzazione degli immobili è il processo mediante il quale beni tangibili, come proprietà e terreni, vengono convertiti in token digitali su una blockchain.

Ogni token rappresenta una parte dell'asset sottostante, consentendo agli investitori di avere una quota di proprietà senza dover acquistare l'intero bene.

La tokenizzazione degli immobili segue diverse fasi cruciali. Inizialmente, la proprietà viene sottoposta a valutazione e analisi da parte di esperti per determinarne il valore di mercato. Successivamente, viene costituita una società veicolo (SPV) che detiene la proprietà, garantendo la conformità legale e proteggendo i possessori di token.

La proprietà viene quindi frazionata in unità di proprietà rappresentate come token crittografici su una piattaforma blockchain.

Gli investitori possono quindi acquistare questi token, che conferiscono loro diritti di proprietà proporzionali, inclusi redditi da affitto, apprezzamento del valore e la possibilità di scambiare i token su mercati secondari.

Gli smart contract (contratti intelligenti), programmabili sulla blockchain, automatizzano e applicano i termini dell'investimento, garantendo trasparenza e sicurezza.

Questo approccio offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, rende l'investimento immobiliare più accessibile, consentendo agli investitori di acquistare piccole frazioni di proprietà anziché l'intero immobile. Ciò porta a una maggiore flessibilità e diversificazione del portafoglio, riducendo il rischio associato a un singolo investimento.

Inoltre, la tokenizzazione porta maggiore trasparenza e sicurezza, poiché tutte le transazioni sono registrate sulla blockchain.

Questo offre agli investitori una maggiore fiducia nella validità delle transazioni e nella gestione dei loro asset.

Ma non è oro tutto quello che luccica, ci sono anche sfide da affrontare. La regolamentazione varia da paese a paese e i mercati tokenizzati degli immobili possono essere soggetti a fluttuazioni di valore.

È essenziale che gli investitori comprendano i rischi associati e adottino una strategia di gestione del rischio appropriata.

Nonostante le sfide, il futuro della tokenizzazione degli immobili sembra molto promettente.

Con l'avanzare della tecnologia blockchain e il crescente interesse da parte degli investitori, ci si può aspettare una maggiore adozione, con la valutazione di tutti i rischi che comporta, di questa pratica nel settore immobiliare globale, e chissà magari la tokenizzazione degli immobili potrebbe diventare il nuovo standard nell'investimento immobiliare del futuro.


Cosa sono gli Exchange-Traded Fund (ETF) e come funzionano

Gli Exchange-Traded Fund (ETF) rappresentano uno degli strumenti più popolari e accessibili per gli investitori, offrendo una gamma diversificata di opportunità di investimento. Gli ETF combinano elementi di fondi comuni d'investimento e azioni individuali, offrendo agli investitori un modo efficiente per accedere a un portafoglio diversificato di attività finanziarie attraverso una singola transazione.

In termini semplici, un ETF è un fondo d'investimento che viene negoziato in borsa, proprio come una singola azione. Questi fondi sono progettati per replicare l'andamento di un indice, un settore specifico del mercato o un'altra classe di attività sottostante. Ad esempio, un ETF può tracciare l'S&P 500, un indice che rappresenta le performance delle 500 più grandi aziende statunitensi.

Gli ETF sono strutturati in modo da seguire fedelmente l'andamento del loro indice sottostante. Ciò significa che se l'indice sale del 2%, l'ETF dovrebbe aumentare di circa lo stesso ammontare. Questo obiettivo di tracciamento è possibile attraverso una varietà di meccanismi, tra cui:

Acquisto diretto delle attività sottostanti: Gli ETF acquistano le attività sottostanti, ad esempio azioni o obbligazioni, in proporzioni simili a quelle dell'indice di riferimento.

Creazione e rimborso di quote: Gli operatori autorizzati possono creare o riscattare quote di ETF direttamente con il gestore dell'ETF, garantendo che il prezzo dell'ETF rimanga allineato con il valore delle sue attività sottostanti.

Negoziazione in borsa: Gli ETF sono quotati e scambiati su borse valori, il che consente agli investitori di acquistarli e venderli durante l'orario di trading, proprio come le azioni.

Gli ETF offrono una serie di vantaggi per gli investitori, tra cui:

  1. Diversificazione: Gli ETF consentono agli investitori di ottenere una diversificazione istantanea, poiché rappresentano un paniere di attività sottostanti.
  2. Liquidità: Poiché gli ETF sono negoziati in borsa, sono generalmente più liquidi rispetto ai fondi comuni d'investimento tradizionali, il che significa che gli investitori possono acquistarli o venderli facilmente.
  3. Costi ridotti: Gli ETF tendono ad avere commissioni più basse rispetto ai fondi comuni d'investimento tradizionali, poiché sono gestiti in modo più efficiente e non richiedono la stessa attività di gestione attiva.

Nonostante i loro numerosi vantaggi, ci sono alcune considerazioni importanti da tenere presenti quando si investe in ETF.

In primo luogo vi è un Rischio di mercato. Gli ETF sono soggetti ai rischi di mercato, e le loro performance possono essere influenzate da fattori come le fluttuazioni dei prezzi delle attività sottostanti e le condizioni economiche globali.

Ed in secondo luogo le Commissioni da pagare. Anche se tendono ad essere più economici dei fondi comuni d'investimento attivamente gestiti, gli ETF possono comunque comportare commissioni di gestione e di negoziazione.

Infine lo Spread di offerta e domanda. Poiché gli ETF sono negoziati in borsa, il loro prezzo può variare leggermente rispetto al valore delle attività sottostanti a causa dello spread di offerta e domanda.

In definitiva gli ETF offrono agli investitori un modo efficiente e conveniente per diversificare il loro portafoglio e accedere a una vasta gamma di opportunità di investimento. Tuttavia, è importante condurre una ricerca diligente e comprendere appieno i rischi e i costi associati prima di investire in ETF.

Ma veniamo agli ETF Spot di Bitcoin approvati il 10 gennaio 2024.

Gli ETF Spot Bitcoin rappresentano fondi negoziati in borsa che sono progettati per replicare fedelmente il prezzo "spot" del Bitcoin, cioè il suo valore di mercato attuale, senza fare uso di strumenti derivati o contratti a termine.

Questi ETF offrono agli investitori un modo per ottenere esposizione ai movimenti di prezzo del Bitcoin senza la necessità di aprire un conto di trading specifico per le criptovalute e di custodire gli asset in un wallet digitale, che potrebbe essere vulnerabile agli attacchi informatici e perciò pericolosi per i tanti investitori.

A differenza degli ETF tradizionali, che possono utilizzare una varietà di strumenti finanziari, come i futures, per seguire il prezzo di un asset sottostante, gli ETF Spot Bitcoin si concentrano esclusivamente sul valore attuale del Bitcoin sul mercato. Fino ad oggi, la maggior parte degli ETF Bitcoin approvati dalla SEC seguiva i futures delle criptovalute o investiva in azioni di società con esposizione indiretta alle criptovalute.

Le richieste presentate da BlackRock, Ark Investment Management e Grayscale mirano a offrire agli investitori fondi che seguano direttamente il prezzo attuale del BTC, anziché i prezzi dei contratti futures, rendendo così più semplice e accessibile l'investimento nel Bitcoin.

Qual è la differenza tra ETF Bitcoin ed ETF Spot Bitcoin? I prezzi spot rappresentano il valore attuale di un asset nel momento presente, utilizzato dagli operatori dei derivati nei mercati delle opzioni e dei futures per la vendita immediata, a differenza dei prezzi futuri. In parole più semplici, il prezzo spot riflette il valore corrente di un bene, mentre i prezzi futuri si basano su ipotesi riguardo al valore futuro.

Questi prezzi spot servono come punto di riferimento per stabilire il prezzo dei contratti derivati. Ad esempio, nel caso di una coppia di valute, come il tasso di cambio tra il dollaro statunitense e l'euro, il prezzo spot rappresenta un punto di riferimento cruciale per la gestione del rischio valutario.

Una delle principali preoccupazioni della SEC in merito agli ETF Spot sul bitcoin riguarda la possibile manipolazione del mercato. Tuttavia, la proposta di deposito presentata da BlackRock include un accordo di condivisione della sorveglianza che potrebbe ridurre al minimo questo rischio. Documenti recenti mostrano che altre società stanno avanzando proposte simili.

Altre aziende stanno proponendo misure analoghe per affrontare le preoccupazioni della SEC. È interessante notare che tutte queste proposte sono state presentate poco dopo le azioni legali intraprese dalla SEC contro Coinbase e Binance,  in particolare, aziende come EDX e BlackRock stanno offrendo soluzioni che mirano ad affrontare le questioni sollevate dall'ente regolatore.

A cura di: Graziella Calciano - &MAGAZINE - Diritto Economia e Cultura


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