ANNO XII - &MAGAZINE - 

Azienda segnalata alla centrale rischi ma era in regola. Banca condannata.

Azienda segnalata alla centrale rischi ma era in regola. Banca condannata.

Il tribunale civile di Latina ha dato ragione ad una azienda pontina. La società chiederà adesso i danni.

Il Tribunale Ordinario di Latina, con Ordinanza della I Sezione Civile depositata il 15 settembre 2023, ha ordinato a un istituto bancario in via d'urgenza di cancellare la segnalazione a sofferenza presso la Centrale dei rischi della Banca d'Italia, illegittimamente trascritta ai danni di una società cliente che opera sul territorio Nazionale da decenni con affidabilità e serietà riconosciute da tutti.
In particolare, la banca, evidentemente indispettita dalle contestazioni della società sulla regolarità dei rapporti bancari, ben consapevole del danno di immagine che avrebbe prodotto nei confronti della società cliente e nonostante le diffide da questa ricevute, ha comunque provveduto a segnalare nelle banche dati creditizie i propri rapporti con la società, descrivendoli nella Centrale dei Rischi presso la Banca d'Italia come "crediti in sofferenza" nonostante fosse tenuta da normativa della stessa Banca d'Italia ad indicare la posizione come "credito contestato".
La società, ha allora reagito, investendo per la questione il Tribunale di Latina innanzi al quale aveva evidenziato non solo come l'istituto di credito non aveva tenuto in alcuna considerazione le contestazioni che erano state mosse, concretizzate prima nel procedimento di mediazione e poi in un vero e proprio giudizio innanzi al medesimo Tribunale, ma aveva del tutto pretermesso l'obbligatoria analisi della situazione patrimoniale della società istante.
Questa veniva considerata dalla Banca in difficoltà economica, quando invece – come emerso in tribunale – è a tutt'oggi solvente ed affidabile, tanto da non avere bisogno di affidamenti bancari e garanzie per poter lavorare, dopo avere affrontato e superato nel tempo tutte le difficoltà causate da avvenimenti extra-aziendali (crisi dei mutui subprime del 2008 con il fallimento della Lehman Brothers, fallimenti a catena nel settore delle costruzioni, pandemia, iperinflazione causata dalla guerra in Ucraina), e da avere le spalle larghe per poter combattere le propria battaglia legale.
Unica sua pecca, se così si può dire, è quella di saper fare bene i propri conti, e quando questi non tornano, chiederne la regolarizzazione. L'azienda che ha vinto nel giudizio enel merito commenta: «Come spesso purtroppo accade, le banche, trovandosi in difetto dopo aver tenuto una condotta non corretta, tentano di attaccare per non difendersi, utilizzando come una vera e propria clava e arma di ricatto gli strumenti pur leciti di segnalazione nelle centrali rischi nei confronti dei clienti "ribelli" i quali, spesso nel giusto, osano comunque chiedere conto, cercando di farli desistere dalle proprie legittime azioni di tutela legale. Per questo la società porterà avanti le proprie azioni legali già intraprese per il recupero di quanto dovuto e per chiedere conto ad Intesa San Paolo anche dei danni causati dalla errata ed improvvida segnalazione».

Fonte:  Latina Oggi del 23.09.2023 - Link


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